L'armata del Lord Serpente. BG torneo Bacco's party

Ciao a tutti!
Come da titolo vi posto il racconto che ho "recitato" al torneo di Bologna organizzato da Picchio.
Spero possa piacervi, buona lettura!

Questa l'armata che ho portato:

Questa immagine è nascosta per gli ospiti.
Effettua il login o registrati per vederlo.

Suladan ammirò la sua armata sui campi del Pelennor. Davanti alle mura di Minas Tirith avrebbe dato prova della sua maestosità schiacciando definitivamente l’ultima roccaforte di Gondor, la vecchia città di Anarion.Conscio della sua forza, riguardando quanti guerrieri aveva unito sotto la sua scimitarra, il generale serpente ripensò a tutte le imprese passate, le fatiche, le vittorie che l’avevano portato fino a quei campi. Lì, dove a breve sarebbe stato decretata la sua definitiva vittoria e consacrato come il più fedele e fidato comandante delle armate haradrim di Sauron, lì stava dritto sulla sella del suo destriero il più fiero Lord Serpente.Era già un capitano affermato, a capo di un nutrito gruppo di uomini fedeli, quando, gettatosi fra le rovine di Karna, l’antica capitale dei sudroni distrutta anni addietro da Gondor, riuscì a recuperare tra le macerie una reliquia. Quando i suoi uomini videro che impugnava l’antica spada del re Mardat, il vecchio lord serpente, la voce che l’antica profezia si era avverata iniziò a serpeggiare per tutto l’Harad, come un serpente malizioso che lentamente si sguscia verso la sua preda. Il Lord Serpente era tornato, il suo discendente viveva ancora e avrebbe riunito sotto il suo comando un’altra volta tutte le tribù dei sudroni.Quella voce viaggiò veloce in lungo e in largo, a sud, est, ovest, per giungere fino a nord, nelle nere pianure di Mordor. Sauron, il nero signore che tutto conosce, astuto e lungimirante, inviò il suo antico servitore di quelle terre. Egli, un antico re o forse uno sciamano di quelle terre, era stato facilmente corrotto dalla volontà dell’oscuro sire, così velocemente che la sola promessa di un anello del potere era bastata per guadagnarsi la piena fiducia di quel Traditore. Così veniva ormai chiamato da quei pochi che ancora tramandavano quella vecchia storia. Un consigliere vile, scuro, circondato da un alone di malvagità, ben avvezzo all’uso di veleni e tossine, rendeva nefaste anche le più piccole ferite di chiunque gli stesse vicino.E fu così che un giorno si presentò alla porta di Suladan un uomo, o per meglio dire una figura, incappucciata, dalle vesti che ricordavano lontanamente quelle haradrim, che riuscì a guadagnare ben presto la fiducia del comandante grazie ai suoi suggerimenti, spesso incentrati su come poter aumentare il suo potere, scovare rivali, manipolare opinioni, avvelenare armi, stringere patti redditizi, inviare spie e aumentare la sua influenza sui sudroni.Vittoria dopo vittoria, conquista dopo conquista, la fama del Lord Serpente crebbe e con lui la sua armata. Battaglia dopo battaglia le sue file si arricchirono di cavalieri leggeri con lance che perforavano le corazze più spesse, di arcieri dagli archi avvelenati, di guerrieri maestri nell’uso di lance o spade e di mercenari violenti.La sua influenza era così grande che perfino re di tribù avversarie si piegarono alla sua volontà, sposando la sua causa e andando a infoltire le numerose file.Da Mordor giunse perfino un’orrida creatura alata, dal fetore così forte che difficilmente si poteva rimanere vicini. Questa bastia, un grosso serpente con zampe dagli artigli acuminati e ali di pipistrello lisce e prive di piume, fungeva da cavalcatura per il più alto consigliere di Suladan. Egli teneva in gran conto qualsiasi indicazione proveniente da quello stregone e ne aveva allo stesso tempo forte timore. Grazie a quella creature la presenza nefasta dello spettro si stendeva su ogni campo di battaglia, il morale delle truppe avversarie calava, mentre quello di Suladan e dei suoi guerrieri rinvigoriva, le loro armi ferivano con più facilità, le loro frecce falciavano come grano i guerrieri meno difesi.Fiero della sua forza, fiducioso del suo esercito, Suladan, passato un’ultima volta in rassegna l’esercito, si decise a marciare.La brezza meridionale avrebbe portato sabbia e dolore, morte e distruzione per chi si sarebbe opposto al Lord Serpente.Infine il temibile vento del sud si alzò, la carica squillò e lo stendardo reale si gonfiò d’improvviso, facendo danzare freneticamente il serpente ricamatovi sopra. L’aria, sbattendo forte i drappi quasi li volesse rompere e filtrando attraverso le cuciture, sembrava sussurrare una sola, chiara e distinta parola. Morte.

Hobby Bingo (altra piuma tra l’altro) e pure BG!
ma io ti adoro! 

Molto bello Marco!
E poi recitato dal vivo è stato fantastico