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L'Anello andrà a Gondor

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17 Dec 2020 18:19 #133971 by Ferdi95
L'Anello andrà a Gondor was created by Ferdi95
Ho deciso di pubblicare dei vecchi background, che non avevo caricato appena scritti. Questo è il testo che avevo buttato giò per l'ultimo torneo di Lega che si è tenuto, prima della nuova chiusura causa Covid. Non lo avevo pubblicato subito dopo il torneo perchè alla fine ho preferito fasciarmi la testa prima di rompermela e non partecipare, al fine di ridurre i contatti con tutti i simpatici stranieri di remoti paesi e gli amici di vecchia data che si sarebber riuniti per l'occasione :(
Va anche bene che può essere comodamente collegato al bg che ho caricato poco fa, dato che fotografano i due momenti prima e dopo il confronto di Faramir con Frodo e Gollum


Nell'oscurità che si addensa, il potere dell'Anello si fortifica. Si adopera strenuamente per trovare la strada che lo ricondurrà nelle mani degli Uomini. Uomini, che con tanta facilità sono sedotti dal suo potere. Il giovane Capitano di Gondor deve solo stendere la mano, prendere l'Anello per sé e il mondo cadrà. Ora è vicino, vicinissimo a raggiungere il suo scopo. Sauron avrà il dominio su ogni forma di vita su questa terra, anche sulla fine del mondo. - Galadriel

“Un'occasione per Faramir, Capitano di Gondor, di mostrare le sue qualità” le parole di suo padre continuavano a rimbombare nella mente di Faramir mentre guidava i suoi uomini verso Osgiliath a passo spedito.
Molte risposte alle domande che si era posto per mesi gli erano giunte tutte insieme, in parte sorprendendolo ed in parte confermando le sue sensazioni. Era certo che suo fratello si fosse unito alla compagnia partita da Granburrone con l’obiettivo di passare per Minas Tirith, una volta giunti alla Città Bianca sarebbe stato facile convincere, o obbligare, gli altri membri del gruppo a fermarsi.
E ora il compito di portare il Flagello di Isildur a Gondor era nelle sue mani, anche se avvertiva nel suo cuore un’angoscia diversa da quella che aveva provato in passato. Non era timore per il destino di Gondor, né delusione per aver deluso le aspettative di suo padre… era qualcosa di molto più profondo, come se la logica gli dicesse di agire in un certo modo ma l’intuito gli facesse presagire un disastro.
L’Anello doveva andare a Gondor, doveva tornare nella casa di Isildur e Anarion ed essere usato dai nemici di Mordor, l’Anello aveva arrecato tanto dolore agli Uomini, ed è giunto il momento che ora restituiscano quel dolore agli eserciti di Sauron. Ma tra queste convinzioni si insinuò un dubbio: se questa arma è così potente da liberare per sempre la terra dalla minaccia dell’Occhio, perché quelle sagge genti avevano deciso di distruggerlo?
Faramir non aveva mai conosciuto degli Elfi, ma gli era capitato di vedere il sire Mithrandir nella Città Bianca di tanto in tanto, ed era certo che questi fosse saggio quanto i grandi signori degli Elfi e di Numenor di cui si narrava nelle storie che aveva spesso letto e ascoltato in gioventù. Anarion, Elendil, Elrond e Gil-galad sono nomi leggendari a Gondor, e un nobile rampollo doveva conoscere molto bene la storia del regno sin dalla sua fondazione, e perciò se Elrond di Granburrone e Mithrandir avevano deciso che il Flagello di Isildur andasse distrutto avranno avuto le loro buone ragioni.
In quel momento Faramir si rese conto di essere il più arretrato della sua compagnia, e lì guardò mentre scendevano da una collina erbosa: uomini di valore, uomini di Gondor che non hanno paura di sfidare il nemico nel territorio che questo ha sottratto loro negli anni, ma la forza del suo popolo non è più quella di un tempo. L’ultimo grande condottiero e guerriero rimasto a Minas Tirith era Boromir, suo fratello, perito in terre lontane, e siamo davvero sicuri ora che qualcuno abbia la forza di governare questo Anello e di affrontare il nemico a viso aperto?
Persino lui e coloro che osavano muovere guerra nell’Ithilien dovevano farlo segretamente, con trappole e imboscate. Nessuno avrebbe osato marciare verso Cirith Ungol o il Nero Cancello… ma soprattutto, cosa sarebbe capitato se quest’offensiva fosse fallita e Sauron si fosse nuovamente impossessato della sua arma? A quel punto anche l’ultima difesa degli Uomini avrebbe ceduto, e l’Oscuro Sire avrebbe marciato in guerra alla testa dei suoi eserciti, e nessuno avrebbe più saputo distinguere la realtà da un incubo.
Con lo sguardo cercò quei due Mezzuomini che avevano catturato, e si stupì della difficoltà che ebbe ad individuarli, dato che i loro mantelli si mimetizzavano alla perfezione con il paesaggio che li circondava, anche meglio dei mantelli dei suoi raminghi. E a quel punto Faramir capì che quei piccoli esseri stavano cercando di fare esattamente la stessa cosa a cui mirava lui: sconfiggere il nemico restando nascosti. Lui e la sua compagnia tendevano imboscate ai Sudroni diretti verso Barad-dur, agendo in segreto, e loro stavano tentando di entrare a Mordor senza farsi scoprire da nessuno. Suo padre credeva che il modo per sconfiggere Sauron fosse marciare in forze verso il Nero Cancello, con un grande guerriero che indossava l’Anello in testa, ma a quanto pare Mithrandir ed Elrond di Granburrone erano di diverso avviso, e mandarono solamente nove compagni per una missione così delicata, proprio per preservarne la segretezza.
Ma Elfi e Stregoni non hanno sempre ragione, e ormai gli immortali in queste terre sono pochi e si disinteressano delle questioni importanti… Faramir ricordava si aver sentito che gli Elfi possono navigare verso Ovest, e giungere in una terra dove solo loro possono arrivare, perciò la sorte della Terra di Mezzo non li tocca più di tanto, dato che hanno sempre questa possibilità di fuggire. Loro decidono di mandare un Mezzuomo con l’Anello al collo a Mordor, ma se poi Sauron se ne impossessa a farne le spese sarà Gondor, non certo i partenti Elfi!
E poi un conto sarebbe stato mandare una missione segreta di Uomini ben equipaggiati a distruggere il Flagello di Isildur, ma questo compito pare essere stato assegnato a due Mezzuomini e a una creatura ripugnante, che sembra pericolosa tanto per l’incarico quanto per gli altri due...
Troppi pensieri e troppi dubbi affliggevano il giovane Capitano: su un piatto della bilancia c’erano la sua lealtà verso suo padre, il timore del disinteressamento delle genti immortali e la paura che il compito di distruggere l’Anello fosse troppo arduo per i suoi prigionieri, mentre sull’altro piatto c’erano il suo istinto, quella sensazione in fondo al cuore che lo metteva in guardia sul consegnare l’arma a Gondor, la paura che l’offensiva contro Mordor consegnasse l’Anello a Sauron e una remota fiducia nella saggezza degli Elfi, che un tempo erano stati preziosi alleati di Elendil e Isildur.
Inoltre, gli sembrava che da questa decisione potesse dipendere il destino di molti, e pertanto si sentiva gravare sul cuore il peso di questa responsabilità inattesa e indesiderata, avrebbe quasi preferito che quei Mezzuomini non si facessero trovare dai suoi soldati, così da evitargli anche quei pensieri, come se non fosse già sufficientemente preoccupato dal destino di Gondor!
Ma ora dovevano sbrigarsi e giungere ad Osgiliath, una volta rallentata l’offensiva del nemico avrebbe avuto modo di pensare a mente fredda e con più calma. Faramir pensò anche di chiedere consiglio a Madril, che lo aveva sempre aiutato con sagge parole, ma questa decisione era troppo importante per permettere ad altri di condizionarlo. Lui era Capitano di Gondor e futuro Sovrintendente, e quindi questo compito spettava solamente a lui, era un suo onere e doveva fare una scelta sperando di fare il bene di tutto il regno.

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