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Combatterete per Angmar BG SELVAZZANO 03-11

  • Debbia91
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05 Nov 2019 19:00 #130086 by Debbia91
Ecco il mio BG a tema Angmar che ho utilizzato domenica scorsa,spero vi piaccia

COMBATTERETE PER ANGMAR

La colonna di orchi procedeva lentamente attraverso il sentiero nella foresta che portava ai Tumulilande, il cielo era oscurato dalle nubi, cosa parecchio gradita loro ,eppure, man mano che procedevano verso le colline tanto temute a Brea e nella Contea, e delle quali raccontavano terribili storie nelle loro leggende, l’aria si faceva più pesante, creando una situazione di disagio negli orchi e nelle bestie che li accompagnavano.
O forse era il loro stesso comandante a dar loro quella sensazione? Incappucciato, a cavallo di un destriero nero come la pece ed impassibile come il suo stesso padrone; sembrava l’unico a non sentire quel sentoreopprimente.
D’altronde non era di certo per lealtà che gli orchi lo seguivano, anzi, cercavano di evitare quanto più possibile di stargli appresso. Le piante avizzivano al suo passaggio, per poi riprendersi una volta che il cavaliere passava oltre.
Il Corrotto, così lo chiamavano i suoi servi, fu uno dei primi Spettri a cadere sotto il controllo di Sauron, il quale non ebbe difficoltà a soggiogarlo.
Il drappello di orchi continuava la sua avanzata, e, oltrepassate le ultime fronde di alberi del bosco, si trovarono dinanzi alle prime tombe di quella regione, tanto venerata dagli Uomini di Arnor , i quali la usavano per seppellire i loro Signori.
Il sentiero non finiva lì, ma sembrava invece procedere attraverso i vari sepolcri. Ogni tumulo, nella sua semplicità, rendeva però l’idea che quei sepolcri non erano dimora di semplici guerrieri di Cardolan o dell’Arthedain, bensì di sovrani, nobili, grandi comandanti e capitani di Arnor. Ogni tomba testimoniava la potenza di quello che era stato il regno gemello di Gondor nel massimo del suo splendore. Gli accessi ai tumuli erano sfarzosi, sovrastati da grandi archi di pietra massiccia, i quali riportavano incisi i nomi di chi vi era sepolto, oltre agli emblemi delle varie casate e ad altri simboli nella lingua degli uomini.
Il Nazgul, sempre in testa alla colonna, sembrava conoscere molto bene il sentiero da seguire e continuava a guardare dinanzi a sé.
Incuranti e disinteressati ai monumenti sulle tombe, gli orchi procedevano lungo il viottolo, oramai ricoperto di erba e piccoli arbusti, ma ancora percorribile; la sensazione di disagio si faceva più forte nei loro cuori, crescendo mano a mano che si addentravano fra le colline: oramai era ovvio, per quanto fossero ottusi, che l’aura malefica che avvertivano non era solo opera del loro comandante.
La compagnia iniziò ad innervosirsi: i warg che li accompagnavano si comportavano in modo strano, quasi fossero in caccia, mentre gli orchetti divennero più cauti e guardinghi.
Attraverso i varchi nelle tombe, nella tetra oscurità dei sepolcri si percepiva un’aura di malvagità così opprimente da essere insostenibile perfino per quelle creature malvagie.
Proprio da alcuni di quei varchi, ad un tratto, emersero delle pallide luci verdi, di dimensioni umane; i warg iniziarono a ringhiare, mentre alcuni orchi si fermarono ad osservarle, finendo per esserne catturati; camminavano verso i varchi nelle tombe, come sotto l’effetto di un potente incantesimo, mentre i loro compagni, interdetti, li chiamavano cercando di farli rinsavire.
-NON SEGUITELI. - il Nazgul, rimasto in silenzio per tutto il viaggio, proferì queste gelide parole rivolgendosi agli altri orchi, che non si fecero ovviamente ripetere il comando, mentre i loro compagni sparivano nell’oscurità delle tombe.
Sbigottiti, impauriti e senza neanche sapere cosa fosse successo, continuarono a seguire il Corrotto, il quale si dirigeva verso un tumulo particolarmente grande, probabilmente la tomba di un grande regnante di Arnor; l’ingresso al sepolcro era davvero imponente, specie se comparato a quelli che avevano superato qualche istante prima; sembrava che il Nazgul avesse finalmente raggiunto la meta del suo viaggio.
Vi era un’enorme stele in pietra, la quale stava dinanzi al varco che conduceva dentro la tomba. Lo Spettro dell’Anello si mise a scrutare le scritture incise su di essa e riconobbe lo stemma reale di Cardolan; leggermente erosa dal tempo ma ancora distinguibile, c’era anche una didascalia nella lingua di Arnor che recitava più o meno così:

“Ivi riposa per l’eternità Minalcar, ultimo Principe di Cardolan.”

La didascalia continuava indicando altri nomi e delle date, ma era di difficile lettura, probabilmente erano riferiti agli eredi dello stesso Minalcar, che vennero seppelliti con lui.
Il Nazgul smontò di sella e, impugnando la sua lama, entrò nell’oscurità del sepolcro, seguito da alcuni orchi, i quali avevano dato fuoco a delle torce per illuminare la via; altri orchi rimasero di guardia con i Warg all’esterno.
Una volta entrati scesero una scalinata scavata nel terreno, la quale conduceva in un enorme mausoleo sotterraneo; il soffitto era alto e sorretto da una decina di colonne di pietra maestose e finemente lavorate, mentre sul pavimento era stato inciso lo stesso simbolo di Cardolan che era impresso sulla stele all’esterno.
Sulle navate laterali vi erano una dozzina di sepolcri e, in fondo al salone, su di un altare, vi erano altre tombe, una di esse era particolarmente imponente.
Il Corrotto si diresse verso di essa, attraversando il mausoleo; gli orchi rimasero fermi, sulla soglia. La sensazione di paura ora li pervase completamente, erano in silenzio, come paralizzati dalla paura; l’unico suono che si udiva era quello metallico degli stivali del Nazgul, che rimbombavano nella sala. Poi egli si fermò al centro della sala fissando il soffitto sopra al sarcofago centrale sull’altare; apparve dal nulla una spirale verde che vorticava velocemente, sembrava quasi una coltre di fumo o un qualche strano sortilegio.
A quel punto il silenzio venne rotto da delle grida di lamento. La spirale vorticò ancora più velocemente, mentre da essa uscirono come delle lingue di fuoco, dirigendosi verso tutti i sepolcri della sala e facendone esplodere i coperchi in mille pezzi.
Gli orchi terrorizzati, imbracciarono le armi mentre dalle tombe i corpi dei defunti sembravano aver ripreso vita nelle antiche armature che indossavano alla sepoltura e brillavano di un’empia luce.
Il vortice infine scese al suolo ricomponendosi in una creatura spiritica nella quale si potevano distinguere delle figure, le quali sembravano contorcersi in una terribile agonia: era un Fantasma.
Infine dai sepolcri centrali emersero nelle loro sfarzose armature altri spiriti: infine anche gli Spettri dei Tumuli erano stati destati. Ecco per cosa era venuto il Corrotto.
Ora la compagnia di orchi era circondata dagli spettri e non aveva via di fuga.
Questi ultimi provarono a lanciare i loro oscuri sortliegi sul Corrotto, senza avere successo. Si avventarono poi su di esso con le spade sguainate; il Nazgul parò i colpi con facilità, disarmando i nemici e bloccandoli usando la Magia Nera.
-PIEGATEVI AL MIO VOLERE,SCHIAVI! – tuonò con un urlo lo Spettro dell’Anello.
A quel punto uno degli Spettri dei Tumuli,rispose:
-Noi non serviamo nessuno, non hai alcun potere qui, non ci piegheremo a te. Solo il Signore di Angmar ci può comandare.
Il Nazgul fissò uno degli orchi che portava con se un’asta con un fagotto, indicandolo; l’orco srotolò uno stendardo che riportava la corona di Morgul del Re Stregone:
-LA CORONA DI FERRO VI HA EVOCATO. SARETE LA SUA MAGIA E LANCERETE I SUOI INCANTESIMI SU UOMINI ED ELFI. SARETE IL TERRORE DEL RE STREGONE NELL’EREGION. ORA…VI SOLLEVERETE E COMBATTERETE PER ANGMAR.

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09 Nov 2019 00:58 #130164 by Gianse93
Replied by Gianse93 on topic Combatterete per Angmar BG SELVAZZANO 03-11
Complimenti molto bello... il finale proprio suggestivo e d'impatto.

Per Gondor! Per Gondor! Per Gondor!

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