Fino alla Morte! Bg 2.0 per torneo di Padova

Elmi ammaccati, vesti stinte dalle intemperie, lame smussate e facce truci, ecco cosa rimaneva dell'esercito di Arthedain. Il manipolo di uomini avanzava stancamente nella brughiera da ore interminabili. Calon e i suoi uomini erano di pattuglia sui confini occidentali del regno quando vennero raggiunti da una veloce staffetta a cavallo. Il regno di Angmar si apprestava a sferrare l'assalto finale, e il Re richiamava tutti gli uomini a difesa della capitale. Scavalcando l'ultima cresta e portandosi in vista della città, si resero conto di essere arrivati troppo tardi. Fornost bruciava, le schiere nemiche la stavano saccheggiando. Un'ombra di terrore calò sui loro cuori. Fuggirono, fuggirono senza voltarsi indietro, abbandonando le armi e i vessilli, poiché ai loro occhi tutto era perduto. Camminarono per giorni e giorni, senza speranza e senza meta, fino ad arrivare alle pendici dei Monti Azzurri, ove furono accolti e soccorsi dai nani che ivi dimoravano e che per lunghi anni erano stati alleati della casa di Arvedui. Rimasero così molte settimane presso di loro, incapaci di scrollarsi di dosso la vergogna e il disonore per non essere stati capaci di gettarsi nella mischia in soccorso del proprio Sire. Accadde però che un giorno, preannunciata da squilli di trombe, giunse da ovest una schiera di Alti Elfi in tenuta da battaglia, come non se ne vedevano dai tempi antichi. La guidava, in groppa a un possente stallone bianco, nientemeno che Glorfindel, chiamato dai sapienti la fiamma dell'Occidente. Calon lo riconobbe subito, poiché molte volte era venuto in visita a Fornost come ambasciatore del Signore di Granburrone. Il guerriero elfico portava notizie insperate. Magnifiche eppur terribili allo stesso tempo. Il re Arvedui, dopo il sacco della città, era fuggito a nord, ed era perito nelle gelide acque della baia di Forochel, ingannato dagli stratagemmi del Nemico, ma un grande esercito di Uomini di Gondor ed Elfi era giunto pressso le rovine di Fornost per affrontare in battaglia le armate di Angmar, e il loro tenebroso Re. Le forze combinate di Uomini ed Elfi erano riuscite a sbaragliare le armate nemiche, e il Re degli Stregoni è stato costretto a ritornare a Nord con la coda tra le gambe, impotente davanti alla furia di Glorfindel e di Re Earnur. Ahimè, del regno di Arthedain non restava più nulla, quella manciata di fuggiaschi e i pochi superstiti del sacco di Fornost era tutto ciò che restava del suo popolo. Glorfindel fu sgomento nel sentire i loro racconti, capiva che le arti del nemico avevano infranto la risolutezza dei loro cuori, e cercò dunque di riattizzare in loro l'antico orgoglio. Dopo esser stato ricevuto dai capi del popolo nanico, chiamò a se Calon e parlò anche a lui della missione che Elrond gli aveva assegnato. Gli narrò la storia della città di Patavium, della sua gloria, del suo splendore e della sua caduta. Gli parlò di uno strano artefatto con il quale si sarebbe potuto infliggere un colpo mortale al regno di Angmar. Lo convinse a seguirlo, insieme a un piccolo numero di nani che conoscevano gli alti passi e la tortuosa strada che portava alle rovine dell'antica città. Glorfindel poteva vedere chiaramente la risolutezza rinascere negli occhi del Capitano e dei suoi uomini. Ne era certo, lo avrebbero seguito fino alla morte!

Butei,da scrivere un libro!!!!
Complimenti