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BG LOTRfan - Torneo di Legnano - Moria

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04 Jul 2016 22:34 - 04 Jul 2016 22:38 #110528 by LOTRfan
Visti i numerosi lettori del Torneo di Legnano, posto qua il mio BG. NOTA: non è necessario leggere anche l'altro, ma è in consecuzione temporale con il BG della mia classica lista 'La grande alleanza di Moria' (che forse posto tra poco perché mi sembra di non avere mai postato pubblicamente). Sperando di non annoiarvi, buona lettura ;-)

La grande alleanza di Moria, dopo aver sterminato interi eserciti, si era inevitabilmente rotta dopo pochi anni: ogni capoguerra era tornato nel suo antro e aveva ricominciato a tramare contro tutti gli altri. Persino quel folle di Ashrak si era in qualche modo convinto di avere qualche possibilità. D’altronde, quasi ogni mese spuntava fuori qualche nuovo ‘condottiero’ goblin, che provava a ribellarsi al suo generale e a formare una nuova armata, ma ben pochi avevano il carisma, la forza o la fortuna di non morire dilaniati dai propri commilitoni nel giro di poche settimane.

La Regina dei Ragni era tornata nel suo lurido bosco, disinteressandosi di rivolgere il suo comando su delle creature così orribili e grette, abituate solo al tanfo e all’oscurità di cadenti miniere. Si vociferava poi che fosse morta, sconfitta da qualche terribile eroe elfo, in una guerra troppo lontana dalle Montagne Nebbiose per poter essere ricordata. Un grosso capitano, giunto da Gundabad, aveva ricevuto l’ordine di reclutare un esercito per quegli scontri, ma, dopo solo pochi giorni, aveva disertato dalla sua stessa missione, richiamato anche lui dalla brama di potere delle antiche sale naniche.

Ora come non mai a Moria regnava il caos: nessuna creatura vivente, piccola o grossa, furba o lenta poteva chiamarsene fuori. Nonostante ne morissero a migliaia, innumerevoli orde di goblin continuavano a falcidiare ogni cosa che incontrassero, spesso senza neanche sapere di che fazione fossero le loro vittime. Ma non erano solo i goblin gli esseri da cui bisognava guardarsi le spalle. Quello che fino ad un attimo prima poteva sembrarti un innocuo ragnetto poteva improvvisamente attaccarti con una furia inaspettata, richiamando nella mischia altre centinaia di bestie feroci, scatenate da un qualche potere oscuro.

Fu proprio durante quegli anni turbolenti che Fezhag, uno dei più fidati tirapiedi di Durburz, divenne il protagonista di un evento impensabile. Aveva ricevuto dal suo Re l’ordine di assassinare uno dei suoi capitani, in quanto era ormai già troppo tempo che mostrava segni di ribellione. Fezhag faceva parte della più odiata compagine dei goblin, quella dei cosiddetti ‘predatori’: erano più abili nel combattimento rispetto agli altri guerrieri, ma non di certo più coraggiosi. Cercavano quindi di eliminare le loro vittime a distanza o con un micidiale colpo alle spalle, sfruttando l’oscurità dei passaggi meno frequentati.

Tuttavia, quella volta fu Fezhag ad essere sorpreso, quando il capitano bersaglio della sua missione non solo parò il suo colpo furtivo, ma si fece immediatamente raggiungere da un folto gruppo di suoi guerrieri, proprio come se si aspettasse da un momento all’altro l’aggressione. Così, senza aver tempo di pensare a quale vile verme lo avesse tradito, il goblin predatore dovette cominciare a fuggire, rincorso dalla vendicativa masnada. Per sua fortuna la mira degli altri guerrieri non era buona come quella dei predatori, e riuscì a scampare più di una freccia scoccata malamente. Il capitano però non mollava l’inseguimento e con un urlo stridulo richiamò altri soldati.

Fezhag si ritrovò con la via di fuga bloccata: non gli rimase altro che entrare nella caverna che gli si parava di fronte. Nessun goblin varacav quella soglia da svariati decenni: l’aria aveva un odore disgustoso, anche per delle orrende creature come loro. Gli inseguitori, non essendo disperati come la loro preda, erano restii a proseguire, ma il loro capitano ne decapitò uno, in modo da sciogliere ogni residuo dubbio. Fezhag era ormai sfinito: vagava ansimando nel buio assoluto, senza ormai più armi e armatura. Giunto allo stremo delle forze inciampò in quella che doveva essere una carogna vecchia di qualche giorno, e cadde.

Si aspettava di sentire l’impatto con la fredda roccia del pavimento della caverna, ma la sua testa colpì invece qualcosa di altrettanto duro, ma caldo. Si rialzò per esaminare la strana superficie che aveva colpito e, con suo grande stupore, vide che si trattava di un uovo, grande quasi quanto lui. Era liscio e lucido come nessun’altra cosa all’interno di quel sozzo buco delle Montagne Nebbiose. Poi un fremito. E si aprì una crepa nella superficie bluastra.


Il capitano era stanco di correre: aveva dato ordine ai suoi di proseguire e di portargli il predatore vivo, in modo da avere un po’ di tempo per pensare ad un modo sufficientemente brutale per torturarlo, e si era seduto poco dopo l’ingresso della caverna. Gli ultimi suoi guerrieri erano ormai scomparsi nel folto dell’oscurità. ‘Dovrei cavargli gli occhi’ – pensava, e già gioiva saltellando e pregustando quel momento. Non si accorse però dell’enorme figura che stava balzando su di lui.


Il cucciolo di drago di caverna stava provando ad ergersi sulle sue zampe per la prima volta. Era pallido e ancora ricoperto di una sostanza viscida. Fezhag non credeva ai propri occhi: non aveva idea di che essere fosse, ma aveva già notato le zanne affilate che già spuntavano dalle fauci del neonato. ‘Stai buono…’ – gli sussurrò con il poco fiato che gli era rimasto. Il grosso lucertolone sembrò però attratto da quel suono e subito spiccò un balzo in quella direzione. Il goblin predatore fu completamente travolto dal peso del cucciolo, ma, con sua grande sorpresa, si accorse che quelli che stava ricevendo non erano veri morsi. Sembrava più che il giovane drago volesse giocare. Forse lo aveva scambiato per un suo fratello.

Il sibilo di una freccia interruppe quel momento. L’orda inseguitrice era arrivata. Fezhag non riusciva a rialzarsi, mentre il cucciolo ergeva la sua testa per annusare l’aria nella direzione da cui era giunto quel rumore. Appena però i goblin lo raggiunsero, rimasero anche loro stupiti dall’incredibile essere che gli si parava davanti. Quell’attimo di esitazione fu per loro fatale: più della metà di loro venne sfracellata da un tremendo colpo di coda alle loro spalle, mentre il resto venne dilaniato dagli artigli del mostro che era sopraggiunto.

Il Drago era la cosa più spaventosa che Fezhag avesse visto: teneva in bocca il corpo del capitano goblin, ma, vista l’abbondanza di carne che si era appena venuta a creare, lo lanciò via senza preoccuparsene. Il cucciolo riconobbe subito la madre ed emise un gemito, liberando dal suo peso il goblin predatore. L’enorme rettile accorse subito dal suo piccolo: lo annusò ed emise un boato di soddisfazione. Con un calcio gli porse subito un brandello di guerriero goblin, che il piccolo cominciò subito a divorare. Poi il Drago si accorse anche che c’era un altro essere che respirava in quella caverna.

Fezhag non era ancora riuscito ad alzarsi, ma si ritrovò l’orrenda testa del drago su di lui. Impietrito dalla paura, non riusciva nemmeno a dare fiato alla bocca. Sentì il pesante respiro del drago, poi il silenzio. Il predatore si coprì il volto con le braccia, aspettando l’affondo finale. Lo colpì invece qualcosa di più leggero. Era una gamba di goblin guerriero.
Last edit: 04 Jul 2016 22:38 by LOTRfan.

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