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In viaggio verso Isengard

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07 Jul 2015 13:54 - 07 Jul 2015 14:10 #98508 by Seo
In viaggio verso Isengard was created by Seo
Finalmente Pipino si risvegliò. Aveva un gran male al capo e aveva fatto terribili sogni. Dopo pochi istanti si scosse da quella sensazione, ma si rese conto che quei brutti sogni non erano lontani dalla realtà. Spaventato, si dimenò per cercare Merry e si accorse di essere legato mani e piedi. Merry era lì di fianco a lui pallido e ferito ed attorno a loro c’erano decine e decine di Orchi. Nel vorticare di paura e dolore, non riusciva a capire come mai si trovasse lì e in quella brutta compagnia.
Dov’erano finiti gli altri? Pensò a Frodo, a Grampasso e poi a Boromir… e a questo nome il suo cuore si gelò. Tornò nella sua mente, per restarci per sempre, l’immagine dell’uomo di Gondor che si estraeva una freccia dal petto e cadeva in ginocchio, di fianco al proprio corno spezzato a metà. I pensieri scorsero rapidi: la missione da compiere, la scomparsa di Gandalf, il suono di quel corno che ancora riecheggiava nella sua testa. Lo stomaco gli si strinse e lo sconforto lo pervase. “Se gli altri sono vivi saranno andati con Frodo” si disse “Nessuno verrà a salvarci”.

Ma il suo giovane cuore di hobbit, non aveva realmente perso le speranze. Iniziò a dimenarsi cercando di liberarsi dalle corde che lo stringevano, finchè non udì degli orchi parlare orribilmente la Lingua Corrente.
Pipino capì che a quei grossi Orchi con una mano bianca dipinta sull’elmo si erano aggiunti altri Orchi provenienti da altrove e i diversi gruppi non si intendevano sulla direzione da prendere e su cosa fare dei due piccoli ostaggi.
Iniziò un’animata discussione che proseguì fino a quando la voce irosa di un enorme orco si erse sulle altre. “Uccidete tutti ma non i Mezzuomini, questi sono gli ordini.”
A quella voce giunsero una gran serie di ingiurie e richieste di spiegazioni, creando una gran baraonda. La voce irosa rispose in modo deciso e autoritario. “Io sono Ugluk. Io comando. Io torno ad Isengard per la via più breve. Dobbiamo restare uniti contro i Pellebianchi e proteggere i Mezzuomini. Voi piccoli porci potete anche andarvene. Siamo noi gli Uruk-Hai lottatori! Siamo noi i servitori di Saruman il Saggio, La Bianca Mano: la mano che ci da carne umana da mangiare! Siam venuti da Isengard e ad Isengard torneremo. Io sono Ugluk. Ho parlato.”

A ciò gli orchi più piccoli risposero insultando l’enorme orco biondo e il suo padrone. La situazione degenerò in fretta: armi sguainate, urla inferocite e parole da non ripetere. Gli orchi più piccoli si riunirono, ma esitarono ad attaccare Ugluk.
Egli, in tutta risposta, lanciò un urlo chiamando a sé orchi delle sue dimensioni. Poi, improvvisamente, balzò avanti e con due rapidi colpi staccò la testa un paio di orchetti. Mentre gli altri Uruk-Hai abbattevano diversi orchi, i pochi rimasti si dileguarono o abbassarono le armi, come ordinato da Ugluk. “Niente più sciocchezze! E’ chiaro?”.
Pipino intanto, approfittando della confusione, si liberò dai lacci ai polsi, rifacendosi dei nodi più larghi, per non dare nell’occhio. I prigionieri furono poi raccolti e trasportati durante un’estenuante marcia verso i margini della grande foresta, Fangorn.
Tempo dopo alcune vedette armate di arco, tornarono da Ugluk dicendo di aver visto un cavaliere nemico, ma di non essere riusciti ad ucciderlo. Ciò scatenò l’ira di Ugluk siccome altri nemici sarebbero presto arrivati, avvisati dal quel cavaliere.
Ugluk ordinò di accelerare la marcia e dato che il percorso iniziava a farsi in salita, era ora che i due hobbit usassero le loro gambe. Ugluk medicò una ferita sulla fronte di Merry e mise una borraccia in bocca a entrambi gli hobbit, contenente una pozione che sapeva di malvagio e che bruciava nel loro corpo, ma capace di dargli forza per correre delle ore.
Dopo diverse ore, gli orchi più piccoli sopravvissuti richiedavano una sosta, ma Ugluk la negò sapendo che i cavalieri Rohirrim erano già sulle loro tracce. Gli Uruk-hai forzarono se possibile ancora di più la loro marcia, lasciando indietro gli altri orchi che furono uccisi quasi tutti da rapidi attacchi di arcieri a cavallo.
Giunse la sera e gli ormai soli Uruk-Hai si fermarono al limitare di Fangorn, accendendo dei fuochi. Mauhur fu incaricato da Ugluk di ispezionare la zona con i suoi. Quando tornò, gli riferì che erano circondati.
Ugluk digrignò i denti volgendo lo sguardo al buio e alla nebbia. Il luccichio di un’armatura colpì i suoi occhi. “Aspettano il sole, maledetti!” pensò, “Dobbiamo proteggere i mezzuomini” e mandò tre Uruk-Hai a far loro da guardia. Nessuna possibilità di fuga per Merry e Pipino.
Durante la notte, inaspettatamente, fu dato l’allarme. Sembra che dei Pellebianchi a piedi avessero fatto una breve ma sanguinosa incursione, per poi svanire nella notte. Ugluk dovette precipitarsi a mantenere l’ordine e le tre guardie furono richiamate. Fu in quel momento che i prigionieri rimasero incustoditi e un orco di Mordor rimasto nel gruppo vi si avvicinò.
Con le sue lunghe braccia, frugò nelle tasche degli hobbit parlando confusamente di un oggetto prezioso, troppo prezioso per degli insignificanti mezzuomini. Pipino capì: “Sa dell’anello!” si disse.

L’orco decise di allontanarsi nel buio con gli ostaggi prendendoli sottobraccio, ma dopo una decina di metri un cavaliere gli si parò davanti. L’orco estrasse la spada per uccidere gli ostaggi, piuttosto che lasciarli al nemico, ma il rumore metallico dell’arma lo tradì. Una freccia nella mano lo fece guaire ma non si scompose troppo. Lasciò perdere gli hobbit e corse verso la foresta più forte che poteva, ma degli zoccoli lo atterrarono e una lancia lo trapassò. Rimase a terra senza più rialzarsi.
Gli hobbit non furono notati per via del mantello di Lorien, altrimenti sarebbero stati scambiati per orchi e uccisi. Storditi e terrorizzati, non avevano più nulla da perdere. Pipino, già da tempo coi polsi liberi, liberò il suo compagno e procedendo a carponi si ritrovarono davanti agli scuri contorni della foresta. Decisero di entrarvi e assistere alla battaglia stando rifugiati dietro a dei cespugli.
Era l’alba e il sole iniziò lentamente a farsi vedere quando i cavalieri caricarono gli Uruk-Hai. Ne uccisero molti, ma Ugluk e i suoi procedevano a cuneo verso Fangorn. Sembravano inarrestabili. Diversi cavalieri caddero davanti alla loro ferocia. Se fossero entrati nella foresta sarebbero stati salvi e pochi passi li separavano da ciò.
Merry riconobbe Ugluk in quel gruppo e si spaventò. “Non voglio incontrarlo di nuovo! Andiamo!” disse a Pipino, ma lo hobbit era immobilizzato a seguire la scena.
Ugluk fu nuovamente accerchiato dai cavalieri di Rohan a pochi metri dai primi alberi di Fangorn. Eomer, Terzo Maresciallo di Rohan, smontò da cavallo e lo sfidò. Per pochi secondi tutto sembrò fermarsi. “Andiamo Pipino! Dobbiamo allontanarci!” gridò Merry, che con tutte le sue forze strappò l’amico dal cespuglio.
E così non videro l’ultimo atto. Il maresciallo e il grande orco biondo balzarono l’uno contro l’altro, in un simbolico scontro tra bene e male. Ma i due piccoli hobbit stavano già correndo nelle oscure selve di Fangorn, verso nuovi incontri e avventure…
Last edit: 07 Jul 2015 14:10 by Seo.

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  • Samildanach
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  • Ringorn Iwinyl
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07 Jul 2015 14:12 #98509 by Samildanach
Replied by Samildanach on topic In viaggio verso Isengard
Molto molto bello! ;)

When the Elves passed westward, Tom was here already, before the seas were bent. He knew the dark under the stars when it was fearless – before the Dark Lord came from Outside.

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  • Mastro Delirio
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07 Jul 2015 18:19 #98516 by Mastro Delirio
Replied by Mastro Delirio on topic Re:R: In viaggio verso Isengard
Bello seo! :thumbup:

Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,
ash nazg thrakatulûk, agh burzum-ishi krimpatul.

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