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Il Corsaro Nero

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10 Mar 2015 20:37 #94262 by ElCanter
Il Corsaro Nero was created by ElCanter
Posto anch'io il mio bg...un po' datato

L’oceano nero. I riflessi ora verdi, blu, viola s’intersecavano fra loro. In un punto i riflessi si colorarono di un bianco argentato lasciando spazio dopo un breve intermezzo scuro ad un risvolto biancastro, la spuma si divaricava lasciando una scia veloce e precisa. La nave accarezzava l’acqua e danza sulle acque, era una nave da corsa dall’alta alberatura. La brezza notturna avvolse le vele recando un suono lontano e nostalgico. Il Corsaro Nero stava ascoltando quel vento.
Il secondo entrò nel salotto del quadro e disse: “Cavaliere, il gabbiere ha scorto una nave”
“Dove naviga?” chiese una voce metallica
“Verso est, sottovento”, una luce illuminò d’un tratto un viso bianco e pallido, ma il lampo nei suoi occhi sembrava infuocato. La figura si alzò e si ed uscì dalla sala: indossava una casacca nera riccamente ornata sotto un mantello nero, la cintura anch’essa di colore nero, i calzoni neri e anche gli stivali; portava un cappello a tese larghe nero, adorno di una lunga piuma sempre nera. Aveva lineamenti nobili e regolari, labbra rosse corallo, barba e baffi neri ben curati e neri occhi vivissimi che talvolta spaventavano anche i più temerari filibustieri della Nanhwinia . Il suo portamento elegante differiva totalmente da quello dei suoi uomini che cambiavano vestiti solo durante le razzie, dove ,a volte, depredavano i malcapitati anche dei loro vestiti.
“Fate spegnere i fanali”
i marinai di prora si precipitarono a coprire i grandi fanali che stavano l’uno a babordo e l’altro a tribordo. Sopraggiunta la completa oscurità il comandante parlò di nuovo: “A quale distanza è la nave?”
“cinque miglia” gli rispose direttamente il gabbiere.
Il Corsaro fece qualche passo come se fosse immerso in strani pensieri, poi d’un tratto gridò:
“Uomini, in coperta!”
In un attimo tutto l’equipaggio della Folgore si riversò sul ponte, ognuno al posto di combattimento. Li passò in rassegna velocemente con lo sguardo e poi si rivolse al suo secondo:
“Dite che quella nave sia…”
“di Harad, signore”
“Haradrim, molti di loro non vedranno l’alba”
“L’assaliremo questa notte, signore?”
“Sì, e l’affonderemo se possibile”
“Perderemmo i prigionieri e l’oro, senza contare la nave”
“Non miro alle ricchezze”
“Parlavo per i nostri uomini”
“Per essi ho dell’oro, ho ancora parecchie terre e castelli nella mia patria. Ora lasciatemi solo”
Il luogotenente si allontanò e raggiunse il suo vecchio compagno Miguel:
“E’ indemoniato, sembra posseduto da Morgoth in persona”
“Nulla pare fermarlo, Ludvic: quando il mare s’alza in tempesta e altri tirano in secco le navi lui, invece esce per salpare e sfidare il mare; appena trova una nave nemica cerca di colarla a picco; in battaglia lotta come se non avesse domani… eppure non è malvagio, ma il suo animo gentile è arso dalla vendetta”
“Ma questa vendetta lo consumerà!”
Come il vascello anche il pensiero corse lontano. Si trattava di un fatto di parecchi anni fa, ormai. Era scoppiata una terribile guerra nel Rohvanion:le armate dei Feudi e di Gondor combattevano a fianco dei Lagwaith contro il sanguinario Vasnur , generale degli Haradrim. Ben pochi erano temerari e valenti come i signori di Edelbarhan sotto il principato di Dol Amroth. Durante una ritirata il Duca di Na Glur era stato tagliato fuori dal grosso delle truppe Gondoriane e si era trincerato in un antro degli Emyn Muil, i signori di Edelbarhan erano con lui, guardiani fedeli della gloriosa bandiera del Cigno. Lo stendardo di Dol Amroth non era mai stato ammainato ed essi sarebbero morti piuttosto che ammainarlo. Gli Haradrim avevano provato di tutto per catturarli: mine, scale d’assedio, tunnel e cannonate, ma nulla era valso. Una notte, la porta posteriore del fortino viene inspiegabilmente aperta, il primogenito dei signori di Edelbarhan si slancia contro gli invasori, ma viene ucciso a tradimento da un colpo di pistola. Un uomo si era lasciato comprare dall’oro di Harad e aveva vilmente ucciso il fratello del Corsaro Nero, quell’uomo era il duca di Na Glur.
Il Cavaliere Emilio e i suoi fratelli si erano salvati miracolosamente ed erano tornati in patria, qui avevano fatto solenne giuramento che non si sarebbero dati pace finché l’assassino del loro fratello non fosse morto.
Avendo saputo che, come ricompensa, il regno di Harad aveva concesso al duca il governo di Ennasadangaer per i suoi meriti e perché non avrebbe potuto rimanere nella Terra di Mezzo dopo il suo tradimento, i tre fratelli partirono alla volta di Saindor Lathin . Equipaggiati dei tre migliori vascelli arrivarono a Nanhwinia e qui si fanno presto amare dai pirati e temere dagli Haradrim con i nomi di Corsaro Verde, Corsaro Rosso e Corsaro Nero, per i vestiti che indossavano.
D’improvviso un’ondata s’infranse sul legno e gli schizzi salirono fin sul ponte distogliendo Ludvic dai suoi pensieri, si scorse sul mare e vide un ombra fluorescente, anche il Corsaro Nero la guardò e rabbrividì, poi rinsaldò la presa sul timone.
Il Corsaro conduceva la Folgore contro la nave nemica come un falco che si lancia in picchiata sicuro di travolgere la sua preda, ma la nave Haradrim procedeva speditamente e la caccia durò qualche ora.
“E’ una nave di linea d’alto bordo” disse Ludvic “Comunque vada, sarà dura
“La Folgore è a prova di scoglio, amico mio e il corsaro Nero la guida”
Ludvic non fece tempo a replicare che si sentì una voce portata dal vento dall’altra nave:
“Nave sospetta a babordo! Ohè, fatevi riconoscere!”
Passò qualche minuto di attesa nel quale tutti i pirati rimasero zitti e immobili. Poi un fischio ben noto attraversò le loro orecchie e si dissolse nell’acqua: una palla di avvertimento.
La Folgore avanza a velocità sempre più elevata: l’impatto era imminente.
Tutti i componenti della nave trattennero il respiro attendendo lo scontro.
Un movimento fulmineo e una manovra azzeccata nell’istante esatto permisero, però, al timoniere di salvare la propria nave. I due vascelli sfrecciarono per pochi secondi l’uno di fianco all’altro. La situazione non colse del tutto impreparati i membri di entrambi gli equipaggi: se da una parte vennero lanciate una decina di granate precedentemente preparate che procurarono non poco scompiglio una volta esplose, dall’altra ebbero la prontezza di effettuare la scarica di un paio di cannonate, ma la Folgore non subì danni notevoli.
Una smorfia apparve sul viso del Corsaro Nero, tuttavia fu lesto a portare la sua nave fuori portata e virare per tornare di nuovo all’attacco.
Nel frattempo il sole aveva fatto capolino e i marinai poterono notare, anche se un po’ abbagliati dal sole la maestosità della nave che stavano per attaccare: una vera nave da guerra con ben quattordici cannoni, sei di più dei loro, e che dalle dimensioni sembrava montata da almeno trecento uomini contro i centoventi della Folgore; il grande stendardo dell’Harad sventolava maestoso per nulla spavento dalla prossima battaglia.
La nave pirata aveva cominciato a riavvicinarsi e questa volta le cannonate che arrivarono non erano più d’avvertimento e cominciarono a sfracellarsi sul ponte e ad abbattere qualche albero, compreso quello che portava il Jolly Roger. Il Corsaro Nero, per nulla turbato diede ordine di innalzare la sua bandiera, una volta issata fu inchiodata, il che significava o vittoria o morte, nessuna resa. Senza mai rispondere ad alcun colpo il legno corsaro si avvicinava sempre di più facendo quasi credere agli Haradrim che fosse governato dagli spettri di Morgoth. Nonostante la tempesta di palle che cadevano sul ponte, s’infrangevano sul cassero o sfondavano le murate la Folgore non arresta il suo viaggio. A quattrocento metri s’alza imperiosa una voce dal ponte di comando:
“Uomini del mare, non vi trattengo più! Viva la filibusteria!
Tre grandi urrà esplosero dalle fila del ponte poi anche i Bucanieri, ottimi tiratori, insieme ai due cannoni da caccia iniziarono a sterminare artiglieri ed ufficiali. I cannoni di bordata furono gli ultimi ad accendersi provocando l’inferno sul ponte avverso. Poi quando le due navi furono finalmente vicine:
“Filibustieri, all’arrembaggio!” Gridò il Corsaro Nero e d’un balzo, superate le murate e si gettò sulla tolda del vascello. Ludvic e Miguel gli furono appresso e anche i pirati si lanciarono sulla nave avversaria. Qui trovarono, però, una resistenza inaspettata, in più contromastri Haradrim scaricarono su di loro anche i cannoni da caccia caricati a mitraglia. I Filibustieri però non s’intimorirono e, anzi, caricarono gridando a squarciagola per incutere ancor più timore, erano guidati da una parte dal Corsaro Nero e dall’altra da Ludvic. Il Corsaro Nero combatteva con la spada nella destra e la pistola nella sinistra, come d’abitudine in questi tipi di lotta, ma fu della prima che si servì maggiormente per compiere la sua personale strage, essendo uno spadaccino formidabile. I Pirati, invece, dotati di sciabole, oltre che di un paio di pistole e dei bunkler per disimpegnare le lame avversari, si trovavano in difficoltà contro le più lunghe navaje haradrim e faticarono ad avere la meglio. Tuttavia venivano aiutati dai gabbieri che dall’alto degli alberi lanciavano granate nelle file nemiche e di alcuni bucanieri, che rimasti sulla propria nave continuavano a decimare gli ufficiali e una palla colpì a morte anche il comandante. Alla fine rimase vivo solo un contromastro, tra i graduati, e una ventina di marinai.
“Uccidiamoli tutti” spronò una voce
“Fermi tutti!” ordinò il Corsaro Nero “Onore ai valorosi, Arrendetevi!”
“Siamo vinti, siamo nelle vostre mani” rispose il contromasto
“Sia lode al coraggio sfortunato, siete liberi” nessuno lo contraddisse, nemmeno Ludvic
“Non ci fucilate?” Chiese stupito il contro-mastro
“Il Corsaro Nero non assassina, prendete una scialuppa e allontanatevi”
“Grazie signore, rimembreremo per sempre la generosità di colui che si fa chiamare il Corsaro Nero”
“Tacete ora, dove eravate diretti?”
“Ad Ennasadangaer, facevamo parte della squadra dell’ammiraglio Vasnùr”
“Che carico portate?”
“Palle e munizioni”
“Bene potete andare”
Il Corsaro Nero si voltò e ordinò alla propria ciurma
“Sgomberate le tolde dai cadaveri, riportate i feriti in infermeria e procedete subito alle riparazioni”
“Comandante” lo chiamò una voce straziata
“Miguel che succede?”
“Ludvic” disse Miguel indicando un corpo a terra ad una decina di passi da lui
Appena lo vide il Corsaro Nero si slanciò verso l’amico, ma appena si accorse che giaceva a terra senza vita lanciò un grido rauco di disperazione e dolore. Un silenzio terribile imperversò su tutta la nave, il Corsaro Nero era caduto in ginocchio e si era coperto il viso con il cappello, ad alcuni parve di sentirlo singhiozzare.
Si rialzò poco dopo con i lineamenti di nuovo distesi, ma con il viso e lo sguardo ancora più fiammeggiante che nella battaglia
“Torniamo a Nanhwinia, Morgan e mio fratello mi aspettano. La nostra vendetta piomberà su Ennasadangaer”.


A un anno e mezzo di distanza certi nomi suonano veramente ridicoli :D

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10 Mar 2015 21:28 #94268 by MMatteo
Replied by MMatteo on topic Il Corsaro Nero
Ma questo è SANDOKAN!

2 fette di bacon, uova strapazzate, funghi e salsiccia con caffè nero senza zucchero, grazie

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  • Samildanach
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11 Mar 2015 09:47 #94271 by Samildanach
Replied by Samildanach on topic Il Corsaro Nero
Come sei Salgariano !! :lol:

When the Elves passed westward, Tom was here already, before the seas were bent. He knew the dark under the stars when it was fearless – before the Dark Lord came from Outside.

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11 Mar 2015 14:13 #94281 by ElCanter
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Eh, mi sa che oltre le scopiazzature c'è finito anche un po' del suo stile :D

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