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Categoria: Racconti e BG
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Gli ultimi raggi del sole entrano dalla finestra che si affaccia sulla baia di Belfalas e sulle antiche mura di Dol Amroth e colpiscono l’armatura: una splendida riproduzione di un cigno orna l’alto elmo, mentre ali spiegate proteggono spalle e cosciali.
L’armatura del padre di mio padre, che tante volte ho aiutato a lucidare, si erge silente nella grande sala vuota impugnando la spada che lui ha brandito per anni al servizio del nostro amato principe.
Nonno caro quanta tristezza per la tua partenza verso l’ultimo viaggio.

Oggi ti abbiamo dato l’ultimo saluto, hai finalmente raggiunto i tuoi compagni di tante battaglie.

Il tuo lascito mi ha lasciato senza parole, mi sarei aspettata tutto tranne questo vecchio diario accompagnato dalla lettera che ho appena letto: “A Melian, mia nipote, perché leggendo le pagine del mio diario ricordi le lunghe sere d’inverno in cui le raccontavo storie di Re Elessar e possa trovare le risposte alle domande che non ha avuto cuore di fare.”

Non ho resistito e l’ho subito letto alla ricerca di nomi e date e immagini dei suoi racconti invernali. Ed ecco, vedo il Nero Cancello con gli occhi della mente mentre leggo queste sue parole.

“Ithilien Settentrionale, 3019 III Era
La fine del nostro viaggio è arrivata, gli esploratori sono tornati ed hanno confermato quello che già sentivamo nei nostri cuori: domani saremo alle porte di Mordor! Domani seguiremo in battaglia, forse per l’ultima volta, il nostro amato Principe Imrahil al servizio di Re Elessar.
Il Nero Cancello è l’ultimo ostacolo che si frappone tra la giustizia e la luce, e la tenebra ed il male di Barad.-Dur. Dovremo prenderlo al primo assalto, dopo la sanguinosa battaglia del Pelennor non abbiamo abbastanza forze per un assalto ripetuto.”

E così il nonno ha partecipato alla battaglia del Morannon! Non ne ha mai parlato volentieri, forse troppe sono le ferite che gli ha lasciato nel cuore.

“Morannon, 3019 III Era
Sono passati ormai dieci giorni dalla battaglia del cancello nero, e solo ora trovo il cuore per scriverne, troppe morti quel giorno; la nostra compagnia è ormai il fantasma di se stessa: almeno la metà dei suoi effettivi è morta stritolata dalle mazze dei troll davanti al cancello senza però cedere terreno.
Ecco come ho vissuto quel tremendo giorno: abbiamo appena superato Narchost  e intravediamo Carchost. Tra le due malevole torri si erge il cancello nero ed è uno spettacolo che fa tremare il cuore. Male puro! Ecco la sensazione che trasmette!

Il Re ha ricevuto l’ambasceria di Mordor ma era solo uno stratagemma per farci perdere tempo prezioso: siamo caduti in una trappola! Il Nero Cancello si è aperto e una nera moltitudine ne è uscita… ci circondano…ma il Re ha dato rapidi ordini.

La piana non è difendibile, solo due colline di detriti possono fornirci una posizione di seppur piccolo vantaggio: Re Elessar ha distribuito le sue forze sulla collina di sinistra, circondato dalla sua guardia e dai suoi compagni del Nord; il nostro Principe ha occupato quella di destra ed è smontato da cavallo e noi con lui: andiamo incontro al nostro destino a piedi!
Non mi è mai piaciuto combattere a piedi, il destino di un cavaliere di Dol Amroth è di combattere,e morire se deve, per il re e per la gloria in sella al suo destriero.

Ed ecco l’assalto, le prime linee di Mordor sono guidate dai Troll che si aprono il passo nell’acquitrino davanti al cancello, molti vengono trafitti dalle frecce scagliate con precisione dai Raminghi del Nord: che fantastici arcieri, peccato siano giunti così pochi.
Arrivano...i Troll si scagliano contro le nostre linee che si piegano, sembrano cedere, ma la vista del Principe che combatte al nostro fianco rinnova il nostro coraggio e ci fa resistere.
Eltar al mio fianco viene scagliato via come una bambola spezzata dal colpo di un gigantesco Troll che poi si avventa contro di me...ma la sua guardia è alta e io lo trafiggo al costato…
E poi è un susseguirsi di stoccate e parate, non ricordo i nemici che ho abbattuto, non ricordo i volti degli compagni d’arme caduti al mio fianco…la mia mente è come avvolta da un velo rossastro: colpisci, arretra, para, avanza, colpisci, arretra, para, avanza, colpisci, arretra, para, avanza…
Il velo viene squarciato da un urlo raccapricciante: i Nazgul sono arrivati in sella alle loro immonde cavalcature alate. Ci attaccano mentre i nostri cuori vacillano, a nulla valgono le grida di incitamento del Principe; ma ecco un aiuto inaspettato: le grandi aquile scendono rapide dal cielo e ingaggiano feroci combattimenti con le nere creature alate permettendoci di rinserrare le fila.
E continua la battaglia; non ricordo quanti orchi abbia ucciso, quanti esterling siano caduti trafitti ai miei piedi…ma è tutto inutile, i nemici sono troppi, siamo destinati a perire.

Ma accade il miracolo: una forte vibrazione scuote la terra tutta, le nere torri rovinano al suolo, i cardino del cancello si spezzano, l’Orodruin esplode con un assordante boato e la Torre Oscura si sgretola al suolo. L’Oscuro Signore è vinto, annullato, eliminato.
Le sue schiere perdono coraggio, molti si tolgono la vita, altri, pochi, non si arrendono e continuano a combattere, ma dura poco.
La battaglia è vinta, ma a che prezzo. Molti compagni sono caduti, non torneranno alla nostra bella città, alle loro famiglie… e io... io sono stato fortunato”

Il tramonto è giunto, il buio della notte ammanta tutto... lo sguardo volge a Nord, il pensiero allo sguardo triste quando domandavo di quel giorno…