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Category: Racconti e BG
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Ecco il BG e la lista al 4° Torneo di Puglia del 17-03-2012.

DOL AMROTH PER GONDOR!

Le eco dei corni dei Rohirrim risuonavano ancora nelle nostre orecchie come dolce musica che accompagni un placido risveglio. E, in effetti, di un vero risveglio si trattava per noi difensori della Città Bianca, Minas Tirith.
Al Cancello Principale, fino a pochi attimi prima, il Terrore era davanti a noi e dentro di noi. Soltanto la ferma presenza dello Stregone Mithrandir e la sua sapiente guida nella difesa della città avevano evitato che tutti gli uomini di Gondor scappassero via come colti da una insana pazzia.Il capo dei Nazgul, il possente Re degli Stregoni di Angmar, comandante delle forze di Mordor in groppa al suo oscuro destriero, era riuscito nell’intento di sfondare il Cancello grazie ad una immenso ariete con la testa fiammeggiante a forma di  Lupo. Grond lo chiamavano le sue perfide creature, ed ora Orchetti e Troll, Esterlings, Sudroni e bestie possenti che mai avevamo visto nella Terra di Mezzo stavano invadendo la nostra amata città.
Per pochi istanti Il Terrore e la Speranza si erano affrontati. Il nostro Stregone Bianco era rimasto impassibile di fronte alla sfida lanciatagli dallo Spettro dell’Anello la cui spada aveva preso magicamente fuoco ed era sul punto di colpire. Poi, il Re dei Nazgul, colto di sorpresa dall’assordante suono dei corni dei Cavalieri Eorlingas, era corso via verso la nuova minaccia che metteva in dubbio la sua vittoria sul regno di Gondor.
Tuttavia, anche Mithrandir era sparito dal Cancello. Il Principe dei Periannath Messer Peregrino era corso giù dalla Cittadella e aveva costretto lo Stregone a ritornare verso la sede del Sovrintendente in groppa ad Ombromanto, il possente cavallo ricevuto in dono dal Re di Rohan.
A quanto si vociferava tra le Guardie della Cittadella, sire Faramir era morto e il nostro Sovrintendente Denethor era impazzito dal dolore. Più nessuno era alla guida di Gondor.
 
“Rohan è arrivato! I Signori dei Cavalli non ci hanno tradito! Evviva Rohan! Evviva Theoden! Per Gondor!” Ormai desti dall’incubo dell’Ombra, noi difensori della città ci preparavamo a dare la vita per evitare l’invasione della città ed io, Eldamir, Capitano di Minas Tirith, mi trovavo lì, alle soglie del Cancello, accompagnato dal mio fido scudiero Drengil pronti a buttarci a capofitto contro il nemico.
Il suono dei corni aveva, di contro, quasi paralizzato, per qualche istante, il furore combattivo del nostro nemico. Le orride creature si guardavano l’un l’altra, confuse sul da farsi ed ignare di cosa stesse accadendo.
 
Tuttavia una difesa disorganizzata non avrebbe mai avuto successo... Ma per fortuna Mithrandir aveva affidato le difese al Principe di Dol Amroth, Imrahil, uomo nobile di pura origine numenoreana, combattente impareggiabile e grande condottiero.
“Uomini di Gondor!  Difendiamo la nostra terra dal Nemico!” gridò il Principe. Nella confusione generale, mi sentii chiamare: “Capitano! Eldamir! Organizza una falange!” Era la voce di Ilverin, il braccio destro del Principe che si sbracciava e gridava per richiamarmi a sé per darmi gli ordini di difesa. Cercai di farmi strada nella battaglia a colpi di spada e scudo per avvicinarmi a lui e poter ricevere dettagliatamente le strategie di difesa. Avvicinatomi, fu Sire Imrahil stesso a parlarmi ad alta voce:
“Capitano, abbiamo bisogno di un po’ di tempo. Torneremo alle stalle ed in sella ai nostri cavalli tenteremo una sortita per rompere l’assedio. Sei l’unico ufficiale di Minas Tirith rimasto al Cancello: organizza un gruppo di difesa a falange per arginare l’entrata del nemico.” Al suono del corno di Dol Amroth, fa’ aprire la falange e il nostro impeto travolgerà il Nemico. Una volta fuori dalle Mura fa’ puntellare il Cancello con qualsiasi cosa. Se Rohan è davvero arrivato, la Speranza non è morta e la nostra morte in battaglia potrebbe ridarcela.”
“Agli ordini, Sire” gli risposi,“organizzerò un vero e proprio muro… a costo della vita non faremo entrare questa nera marea nella nostra città!”
 
Molti Cavalieri di Dol Amroth che, su ordine di Imrahil,  non sarebbero tornati alle stalle si precipitarono in prima fila. Il loro ardore combattivo era davvero un esempio per tutti. Ordinai al gruppetto di Guardie della Cittadella che erano scese insieme al Periannath di dare immediato supporto con le loro lance alla fila dei Cavalieri Cigno che erano davanti al Cancello. Ma ciò non bastava… Il supporto degli archi era, ormai, quasi venuto meno del tutto: poche frecce erano rimaste al Cancello… Qualche sparuto arciere mirava soprattutto ai Troll cercando di rallentare l’avanzata di queste immonde e devastanti creature. Diedi, inoltre, ordine ai pochi ingegneri rimasti di selezionare materiale per il successivo puntellamento del Cancello Principale.
Era evidente, però, che avevamo bisogno di guerrieri più pesantemente armati che fornissero supporto e che all’occorrenza fossero essi stessi dei frangiflutti per il nemico che cercava di entrare. Ma ecco giungere un aiuto inaspettato: alcune Guardie del Cortile della Fontana, gli eredi di Elendil custodi dell’Albero Bianco, erano giunti al Cancello, a quanto pare, inviati da Mithrandir a dar man forte a noi che eravamo nel pieno della battaglia.
Una di queste Guardie nobili e formidabili, non appena vistomi, si rivolse a me:“Mithrandir ha preso il comando delle difese perché ormai Sire Denethor è fuori di sé. Ci ha mandati al Cancello perché non c’è nulla, nessun Albero Bianco da difendere alla Cittadella se tutta la Città cade”.
“Bene” gli risposi“Insperato giunge il vostro aiuto. Imrahil ci guida qui al Cancello. Ha ordinato di formare una falange davanti al Cancello. Rallenteremo l’entrata delle forze dell’Oscuro Sire e al suono del corno il Principe guiderà una sortita di cavalleria perché il Nemico è confuso dopo l’arrivo di Rohan.”
“È un onore per noi morire innanzi al Cancello” riprese la Guardiae subito tutto il gruppo corse avanti per fornire l’essenziale supporto alle prime file. “Elendil! Per l’Albero Bianco! Per la terra e per i nostri cari! Elendil!”
 
Il loro grido di battaglia suscitò nuovo vigore nei difensori. I Cavalieri di Dol Amroth in prima fila non arretravano di un passo e la loro maestria si faceva valere contro la marmaglia di Mordor. Anch’io saltai in avanti con Drengil che mi copriva le spalle. Gli uomini di Gondor dimostravano il loro valore, sempre.
 
Il tempo che trascorse fino all’arrivo dei Cavalieri Cigno parve interminabile. Dopo un’ iniziale arresto della marea nera, le forze, purtroppo, cominciavano a venire meno. Molti caddero trafitti dalle lunge alabarde degli Esterlings giunti in grande numero a dar manforte ai meno organizzati orchi. Ad ogni grossa vibrazione del selciato sapevamo che un nuovo Troll sarebbe giunto verso di noi e tanti caddero schiacciati sotto il peso delle enormi armi maneggiate da questi mostri. Ma per ogni uomo che cadeva un altro ne prendeva il posto per non far crollare il muro umano che proteggeva la Città. Purtroppo anche il mio scudiero, Drengil, fu ferito mortalmente da una freccia di un Orchetto e soltanto Iluvatar mi diede il coraggio di dargli il colpo di grazia per non vederlo soffrire orridamente.
Il selciato dello spiazzo era ormai uno spettacolo immondo… sangue rosso e sangue nero cospargevano i mattoni… puzzo di viscere e di escrementi ammorbavamo l’aria intorno a noi ed eravamo ormai sul punto di cedere all’ennesima vibrazione dei mattoni che preannunciava l’arrivo di chissà quale assurda diavoleria del nemico…
Ma stavolta dopo il vibrare del terreno un suono stridulo ma dolce si fece strade nelle nostre orecchie e percorse le nostre membra affaticate: il corno di Dol Amroth, come la brezza marina che soffia sul feudo del Principe portava una ventata di fresca speranza.
“Dol Amroth per Gondor! Dol Amroth per Gondor!”I Cavalieri Cigno stavano arrivando. Lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli si faceva sempre più vicino e stavolta il vibrare dei mattoni era un rumore di speranza per noi.
“Ripiegare! Ripiegare sui lati! Arcieri, pronti al tiro!”Diedi immediatamente l’ordine di aprire la falange al centro e non appena creatosi lo spazio necessario, i pochi arcieri rimasti scoccarono le ultime frecce. Ancora una volta le truppe nemiche rimasero spiazzate da questa mossa inaspettata.
Quello che accadde dopo fu qualcosa di memorabile. Polvere vedemmo arrivare alle nostre spalle e poi un’onda azzurra come mare in burrasca ci passò accanto e travolse tutto ciò che gli si parò innanzi che fosse Orco o Uomo, Troll o Uruk.
Una volta terminato il passaggio della cavalleria, gli ingegneri si misero subito all’opera e tutti i materiali che avevano selezionato durante la nostra resistenza eroica furono posizionati per il puntellamento. In un tempo relativamente breve avevamo di nuovo qualcosa di più solido a proteggere l’entrata della Città.
L’Assedio è rotto! Evviva Imrahil! Evviva i Cavalieri Cigno! Per Gondor!”
 
Ciò che poi accadde sui Campi del Pelennor e di come la vittoria giunse inaspettata insieme al Ritorno del nostro Re altrove viene narrato. Ma ciò che i miei occhi videro al Cancello Principale fu il valore degli Uomini di una Terra che mai si inchinerà alle forze del Male e di questo sono fiero. La mia testimonianza possa servire a mantenere vivo il ricordo di quanti caddero a difesa di Minas Tirith nella Guerra dell’Anello.
Tratto da “Diario di Eldamir, Capitano di Minas Tirith”

FEUDI – DOL AMROTH
1 Imrahil (a cavallo con lancia e scudo) 155
9 Cavalieri di Dol Amroth a cavallo con lancia e scudo 171 19
9 Cavalieri di Dol Amroth a piedi con scudo 81 9
9 Armigeri di Dol Amroth 81 9
TORRE DI ECTHELION
1 Eldamir, Capitano di Minas Tirith con scudo 55 55
6 Guardie del Cortile della Fontana con scudo 66 11
6 Guardie della Cittadella con lancia 54 9
3 Guardie della Cittadella con arco 30 10
1 Drengil, Guerriero di Minas Tirith 7 7

Generale: Principe Imrahil di Dol Amroth
PUNTI:700; PEZZI:45; POSSANZA: 5; Volontà: 4; Fato: 4.